Sono trascorsi più di 70 giorni dall’inizio dell’emergenza sanitaria in Italia causata dal virus Covid-19 e siamo ormai testimoni di un cambiamento epocale.
Abbiamo affrontato l’iniziale paura nei confronti di una malattia ignota, trascorso circa 50 giorni in lockdown lontano dai propri cari e dai luoghi quotidiani: scuola, lavoro, università, luoghi di culto, bar, discoteche, stadi, fiere.
Il tributo drammatico in termini di vite umane ha reso necessari dei sacrifici.
Da pochi giorni a questa parte si sono registrate timide ma necessarie riaperture, il cui giudizio di opportunità sarà decretato a seguito dell’analisi dei futuri dati sul contagio.
Agli albori di quella che si spera essere una nuova fase operativa, supportata dalle caute tendenze di ripresa in termini di contagi, non si è tardato al riavvio di ulteriori attività e all’apertura dei confini regionali e nazionali.
Tutto pare ritornare lentamente ad una parvenza di normalità…ma cosa ne sarà dei futuri eventi?
Divieto di assembramenti come nuova regola sociale
Noi di NerDreams, come molti appassionati del settore, non abbiamo potuto ignorare il problema e le incognite che minacciano il futuro delle numerose manifestazioni di ogni genere.
In un momento storico in cui “socialità” e “condivisione” sono i nuovi tabù della società, è possibile immaginare ancora una partecipazione ad eventi di massa, spettacoli, fiere e congressi?
La riposta istintiva ed immediata, dettata dalla consapevolezza di quanto successo e dall’incertezza su quanto potrebbe ancora accadere, è di certo poco confortante: nell’interesse collettivo sono sconsigliati assembramenti.
Sarebbe tuttavia riduttivo escludere a priori la possibilità che, nel momento in cui vi sia un sensibile allentamento delle misure restrittive, supportato da un favorevole andamento della curva dei contagi, le autorità possano nuovamente permettere lo svolgimento di eventi.
In che modo dunque il Covid-19 influenzerà lo svolgimento di eventi futuri?
Organizzazione futuri eventi: panoramica nazionale
Un iniziale e parziale riscontro lo si desume dalla normativa attualmente vigente nel nostro Paese a seguito dei recenti provvedimenti emanati dal Governo.
L’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, emanato in data 17 Maggio 2020, ha emendato le misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio prevedendo la possibilità di svolgimento di spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto e cinematografiche o preferibilmente spazi all’aperto a partire dal giorno 15 giugno 2020.
In rispetto alle regole del distanziamento sociale si prescrive l’assegnamento di posti a sedere distanziati di almeno un metro gli uni dagli altri e si limita l’affluenza di spettatori per un massimo di 1000 in caso di svolgimento di spettacoli all’aperto e 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.
A quest’indicazione di carattere generale si stratificheranno provvedimenti puntuali emanati dalle regioni e province autonome titolari della facoltà di stabilire una diversa data di riapertura di luoghi dediti allo spettacolo in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei rispettivi territori.
L’organizzazione dei suddetti spettacoli è ulteriormente (ma forse non sufficientemente) specificata nelle linee guida di cui all’allegato 9 del medesimo provvedimento.
In data odierna restano comunque sospese attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche o locali assimilati, nonché fiere e congressi.
Futuro del settore lasciato all’incertezza
Le conclusioni che possiamo dunque trarre in merito al futuro degli eventi nel nostro Paese sono piuttosto scarne: il quadro della situazione è ancora incerto, potenzialmente frammentato dal punto di vista territoriale e particolarmente disomogeneo nella categorizzazione:
determinate attività quali svolgimento di fiere, congressi, festival paiono essere al momento totalmente escluse dal novero delle manifestazioni autorizzate dal Governo ai tempi del Covid-19 e i lavoratori del settore non sono liberi da preoccupazioni.
Pare infatti inverosimile che nell’immediato futuro vengano autorizzati eventi di una certa portata o di specifiche categorie in cui sarebbe impossibile controllare l’afflusso di persone o le modalità di esecuzione; pare altresì ipotizzabile che la prospettiva di una riapertura limitata non sia poi così conveniente ad organizzatori dei “big eventi” che fanno dell’affluenza di massa il loro stendardo.
In assenza di indicazioni ufficiali più precise in merito a modalità di svolgimento non già di soli spettacoli, ma di veri e propri eventi di massa, suggeriamo a chi interessato la visione del documento stilato dall’Organizzazione Mondiale della Salute dedicato alla gestione di manifestazioni durante l’emergenza sanitaria da virus Covid-19 in cui è possibile rinvenire interessanti raccomandazioni per chi opera nel settore.
Nuova prospettiva sul futuro post Covid-19: eventi digital
In attesa di avere una visione più chiara su quello che sarà il futuro degli eventi, riportiamo un dato di fatto: durante il periodo di quarantena gli organizzatori hanno reagito attivamente al cambiamento imposto!
Eventi online di ogni tipo hanno spopolato sul web sulle piattaforme più disparate registrando notevole successo in termini di afflusso da parte dell’utenza e dimezzamento dei costi.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità nella guida sulla gestione di eventi di massa promuove in prima istanza modifiche all’organizzazione di eventi consigliando il loro svolgimento, sia solo parzialmente, tramite partecipazioni via web e telematiche.
Che sia davvero questo il futuro degli eventi post Covid-19?
Ai posteri l’ardua sentenza.
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